APPUNTAMENTO CON LA STORIA: GIORGIO LUNERTI
INTERVISTA ESCLUSIVA A GIORGIO LUNERTI
Ex attacante granata nella stagione 1989/90. Alla Puteolana 26 presenze 10 gol ( 13 gol con la tripletta nello spareggio salvezza). Un grande passato da bomber di razza con 160 reti in circa 450 gare ufficiali in squadre importanti come Reggina, Palermo, Juve Stabia, Benevento, Messina e Foggia.
GIORGIO LUNERTI: "A POZZUOLI HO TROVATO UN TIFO MOLTO PASSIONALE E UN GRANDE ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA"
- Salve Giorgio Lunerti lei ha giocato nel 1989/90, qual'è stato il momento più bello?
- Per noi quell'anno ogni allenamento, ogni partita era un bel momento, ci divertivamo tanto a stare insieme anche se i risultati non arrivavano. Però poi siamo arrivati allo spareggio dove abbiamo vinto e fu una liberazione. Il gruppo era molto compatto, eravamo amici prima che compagni di squadra e questo ci ha aiutato molto in quella stagione.
- Compagni di squadra
- I compagni di squadra per me erano tutti uguali , dal primo all'ultimo, andavo d'accordo e avevo un ottimo rapporto con tutti. Tecnicamente Sciarappa era molto forte, era un giocatore di qualità ma in quella squadra ognuno si distingueva per una qualità, eravamo una formazione ben assortita, forse non tanto tecnica ma volitiva e molto combattiva.
- Il presidente Morra Greco
- Fu una stagione difficile anche per problemi societari di livello economico, i risultati non arrivavano e spesso anche gli stipendi non arrivavano per tre, quattro mesi.Questo però non ci condizionò a livello di impegno. Morra Greco era un presidente passionale ma era poco presente, non si vedeva quasi mai.
- Il pubblico
- Ci è stato sempre vicino nonostante una stagione difficile soprattutto quando sembrava che non riuscivamo a salvarci. Ci fu anche qualche contestazione da parte loro ma non fecero mai mancare il supporto. A Pozzuoli ho trovato un tifo molto passionale e un grande attaccamento alla maglia. Alla fine capirono che noi ce la mettemmo tutta per salvare questa società.
- Allenatore
- Con Orazi siamo stati compagni di squadra al Benevento tre anni prima e mi volle a tutti i costi alla Puteolana. Era un allenatore molto serio anche se spesso non risparmiava la battuttina ma per me era più un compagno di squadra che un allenatore, facevo fatica chiamarlo mister. Non ho mai capito perchè fu mandato via.
- Gol
- I gol sono tutti importanti per me ma sono molto più affezionato alla doppietta fatta in casa nel 2-0 contro la Torres che alla tripletta nello spareggio salvezza contro il Brindisi. Venivo da una settimana dove ero infortunato al polpaccio e non potevo proprio giocare. Mi fecero un antidolorifico e provai a giocare, feci una doppietta e una partita perfetta contro una diretta concorrente per la salvezza. Quella vittoria fu importantissima, in un Conte stracolmo in ogni ordine di posto, poichè ci diede lo slancio per poter arrivare allo spareggio di Cosenza. Nei giorni successivi, ricordo che la gente mi fermava di continuo
- Lo spareggio
- Il 7 giugno del 1990 a Cosenza contro il Brindisi fu una giornata straordinaria, uno stadio pieno di tifosi e di vessilli granata. Segnare tre gol in una partita cosi importante fu qualcosa di unico che rimarrà per sempre nella mia memoria. Fu una gioia immensa regalare la salvezza a quei tifosi che ci diedero tanto. Tra l'altro io non ero nemmeno il rigorista della squadra ma vista l'assenza di Cerri e Tomasino fu data a me questa responsabilità che inizialmente non volevo assumermi. Ma quando in partita ci fu assegnato il rigore non esitai nemmeno un istante e senza paura feci gol.
- Vissuto
- Vivevo vicino al campo Domenico Conte, nelle case popolari. Al campo ci arrivavo a piedi
- Aneddoto
- Una situazione divertente avveniva durante il riscaldamento: io e Bobbiesi tiravamo degli scappellotti ai compagni che si trovavano davanti a noi fino a quando tutti si allontanavano per paura di essere colpiti e noi ci trovavamo da soli, staccati dal resto della squadra.Un altro aneddoto divertente riguardava Mister Orazi e il mio compagno di squadra Sandro Sciarappa che non viveva a Pozzuoli ma a Battipaglia, quindi viaggiava ogni giorno, cosa che il mister non gradiva poiché influiva sull'allenamento ma Sandro, che aveva la fidanzata a Battipaglia nonostante rassicurasse Orazi di restare a Pozzuoli puntualmente dopo l'allenamento tornava a Battipaglia di nascosto facendo innervosire sistematicamente il Mister che lo mise sotto controllo. Ogni giorno si assisteva a questo battibecco su dove avesse dormito Sciarappa. Lui era cosi, avrebbe potuto fare una carriera molto più importante di quella che ha avuto se non si fosse fatto distrarre da tante cose extra calcistiche, tecnicamente era fortissimo.