APPUNTAMENTO CON LA STORIA - SPECIALE D : ANDREA CIARAMELLA

27.06.2020

INTERVISTA ESCLUSIVA AD ANDREA CIARAMELLA


Ex allenatore granata da settembre 2019 a febbraio 2020 dimessosi da primo in classifica prima della 23' giornata.

- La sua esperienza a Pozzuoli?

  
 - È stata una bellissima esperienza che ha avuto un epilogo inaspettato per come stava andando la stagione, in quanto non è stata la mia volonta a farmi andare via da Pozzuoli , eravamo primi dopo tantissime problematiche iniziali , senza campo , senza squadra, con tante difficoltà organizzative che siamo riusciti a superare soprattutto grazie all'aiuto del Direttore Cavaliere , nonostante tutto questo siamo riusciti a dominare un campionato come l'Eccellenza Campana girone A che è tra i più difficili in Italia a mio parere. Poi avevamo un sostegno dal pubblico incredibile, ci hanno sostenuto e incitato in qualsiasi momento, mi hanno dato un affetto e mi hanno fatto vivere un'esperienza incredibile che rimarrà per sempre nel mio cuore.


- Quando ha capito che non era più il caso di continuare?


- È un argomento delicato, purtroppo da Dicembre sono cambiate un pò di cose, non si portava avanti più lo stesso progetto, non si lavorava più in simbosi, sia con la società che con il direttore come era successo fino a quel momento e si percepiva un certo malumore. Poi i problemi cominciarono ad uscire fuori, con la questione del campo e le dimissioni del presidente, prima della trasferta di Volla ma già c'erano dal mercato di Dicembre quando avevo fatto dei nomi di giocarori da integrare e non fui accontentato. Ci furono delle situazioni che mi misero in difficoltà e che decisi di non esternare per rispetto della tifoseria e per non destabilizzare una squadra prima in classifica, come la questione rimborsi. I ragazzi si trovavano in grosse difficoltà poichè non percepivano soldi e venivano al campo sconsolati, questa situazione iniziò ad incidere sulla squadra e sul mio lavoro. Non so da cosa sono dovuti quei problemi improvvisi, non voglio dare colpe, si deve dare atto al presidente Casapulla dei sacrifici fatti fino a quel momento, ma quella situazione cominciava a danneggiarci.


- Si è avuto un pò il sentore dalla cessione di Rinaldi?

- Si , Rinaldi era diventato fondamentale per noi dopo un duro lavoro,  fatto anche di scambi di opinioni e scontri per fargli capire cosa volevo da lui in campo e fuori al fine di crescere insieme. Sotto questo aspetto ho trovato un ragazzo eccezionale che ha capito e si è messo subito a disposizione, con umiltà si è calato subito nella dimensione , non facile per un calciatore di trent'anni, diventando determinante per il nostro gioco. Ha avuto una crescita esponenziale sotto l'aspetto della qualità. È stato un peccato perderlo in un momento cruciale del campionato ma lui aveva bisogno di garanzie che la dirigenza non era in grado di assicurargli e che ha trovato altrove.


- Se non ci fosse stata l'offerta da Malta avrebbe lasciato lo stesso?

- Sicuramente, l'offerta di Malta era una cosa che già sapevo ma che avrei dovuto affrontare a fine stagione. Tutto è capitato in un periodo dove l'Hamrun aveva esonerato l'allenatore e io avevo già deciso di lasciare e mi hanno chiamato prima. È sembrata una fuga ma non lo era, i ragazzi lo sanno. Dopo la partita con il Gragnano facemmo una riunione dove decidemmo tutti insieme di andare dal presidente e mettere un out out poichè avevamo bisogno di certezze per quanto riguarda le spettanze. Non abbiamo avuto le garanzie che aspettavamo ma i ragazzi hanno preferito non fare quello che si era deciso ma li capisco anche. Avevano voglia di continuare, soprattutto il capitano Mario Follera e Paolo Sardo che sono due ragazzi straordinari che hanno la maglia granata cucita sulla pelle e ci tenevano a portare avanti il progetto nonostante le promesse non mantenute. Si sono stretti attorno alla squadra creando un gruppo eccezionale, una vera e propria famiglia. Era una squadra che aveva una maturità e una determinazione unica e anche le partite difficili come contro l'Afragolese le affrontava sempre a testa alta.

- Il Presidente?

- Con il Presidente non mi sono più sentito, l'ho chiamato più volte per le mie spettanze ma non mi ha mai risposto. Dopo una serie di tentativi a vuoto ho deciso di intraprendere vie legali con  una vertenza,  in quanto non trovo giusto che non vengano rispettati gli impegni presi. Ho dimostrato di essere un professionista che ha fatto seriamente il suo lavoro e penso di aver inciso nel grande campionato fatto dalla Puteolana. Non riconoscere questo lo trovo scorretto. Io ho sempre avuto rispetto nei suoi confronti, anzi ancora lo ringrazio di avermi dato l'oppurtunità di allenare in una piazza gloriosa come Pozzuoli e conoscere un pubblico incredibile e una città stupenda, è stata una delle mie più belle esperienze calcistiche. È una piazza da brividi. Mi auguro che questo meritato passaggio in D sia supportato da una stabilità societaria per dare serenità alla squadra e ai tifosi.

- Il suo staff è stato fondamentale per il suo campionato, anche quando lei è andato via il suo vice, Giovanni Iodice, ha fatto un buon lavoro.

- È uno staff con cui lavoro da tre anni, lo abbiamo costruito a Frattamaggiore . Sono prima di tutto dei ragazzi straordinari sotto l'aspetto umano e dei professionisti esemplari ognuno nella propria mansione. Giovanni Iodice è un ragazzo molto serio, molto professionale che ha le qualità per fare l'allenatore. Pasquale Mezzacapo oltre ad essere un grandissimo prepatatore dei portieri è un ragazzo di grande carattere e personalità. Molto capace di gestire difficili situazioni di spogliatoio, molto bravo a fare da collante. Gaetano Toto l'ho conosciuto il primo anno a Fratta, consigliato da Bovienzo, mi colpì subito a pelle per la sua umiltà e si è dimostrato molto preparato e disponibile. Infine Raffaele Coletta che è un caro ragazzo sempre disponibile , che ha sempre messo a disponizione di tutti i suoi attrezzi personali. È un gruppo di grande qualità e ho sempre fatto di tutto per non perderli tanto che il motivo che mi ha fatto lasciare la Frattese è stato non accontentere lo staff e quindi non darmi la possibita di proseguire con loro. Quando sono stato contattato dalla Puteolana la mia prima richiesta è stata di avere a disponizione il mio staff poichè sono la mia forza e senza di loro perdo molto. Per fortuna mi accontentarono dimostrando ancora una volta che avevo ragione, ne vado fiero di questi ragazzi. Ho consigliato loro di restare a Pozzuoli anche per non lasciare e rovinare questa piazza fantastica anche perche quest'anno non c'era la possibilità di portarli a Malta.

- Futuro ancora a Malta?

- Non si sa ancora . Con l'Hamrun l'avventura è chiusa poichè ha cambiato proprietà e i nuovi soci hanno portato il loro staff di fiducia. Con la vecchia dirigenza avevamo giá trovato l'accordo per la riconferma ma poi tutto è cambiato. Sono comunque contento per il club che aveva bisogno dell'ingresso di un nuovo socio. Ora aspetto che si presenti un nuovo progetto interessante, sono di nuovo sul mercato ma non ho nessuna fretta. Prima o poi arriverà l'occasione. In italia sicuramente non allenerò in Eccellenza poichè penso di aver dimostrato di meritare almeno una categoria superiore. Sono ambizioso e ho bisogno di nuove sfide e nuove motivazioni, mi sento molto pronto a mettermi in gioco in serie D. Anche da Malta si potrebbe muovere qualcosa. Vedremo.

- Chi le è stato più vicino nel periodo a Pozzuoli?

- Sicuramente Michele D'Auria. L'ho conosciuto il primo giorno che ho messo piede al Conte ed è venuto lì con la massima disponibilità e cortesia. Era disponibile su qualsiasi problematica che potevo avere, dalla ricerca di un ristorante o di un albergo per dormire alla sistemazione per Volpini. Il suo appoggio è stato fondamentale e lo ringrazio tantissimo. È una persona di grande spessore umano. Anche con il direttore Cavaliere mi sono trovato molto bene, grande conoscitore della materia, grande conoscitore di calcio, grande personalità e capacità nel gestire delle situazioni. È stato molto bravo a tenere compatta la squadra soprattutto nei momenti difficili. È stata una piacevole scoperta. Poi due parole per la piazza, a Pozzuoli mi hanno fatto sentire l'allenatore migliore del mondo, la città mi ha cullato, mi sono sentito grande, sono sensazioni che non dimenticherò mai. Non ti nascondo che sogno di ritornare ad allenare a Pozzuoli, magari in qualche serie importante. Ringrazio il Capitano Mario Follera, che è stato un grande condottiero, è stato un collante fondamentale tra squadra e tifoseria che ha aiutato moltossimo a gestire alcune problematiche. Cosi come ringrazio tutta la squadra fatta da veri uomini. Sono stato male quando sono andato via. Ciaramella e la Puteolana hanno qualcosa in sospeso.

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