APPUNTAMENTO CON LA STORIA - SPECIALE D : ANDREA CIARAMELLA
INTERVISTA ESCLUSIVA AD ANDREA CIARAMELLA
Ex allenatore granata da settembre 2019 a febbraio 2020 dimessosi da primo in classifica prima della 23' giornata.
- La sua esperienza a Pozzuoli?
- È stata una bellissima esperienza che ha avuto un epilogo inaspettato per come stava andando la stagione, in quanto non è stata la mia volonta a farmi andare via da Pozzuoli , eravamo primi dopo tantissime problematiche iniziali , senza campo , senza squadra, con tante difficoltà organizzative che siamo riusciti a superare soprattutto grazie all'aiuto del Direttore Cavaliere , nonostante tutto questo siamo riusciti a dominare un campionato come l'Eccellenza Campana girone A che è tra i più difficili in Italia a mio parere. Poi avevamo un sostegno dal pubblico incredibile, ci hanno sostenuto e incitato in qualsiasi momento, mi hanno dato un affetto e mi hanno fatto vivere un'esperienza incredibile che rimarrà per sempre nel mio cuore.
- Quando ha capito che non era più il caso di continuare?
- Si è avuto un pò il sentore dalla cessione di Rinaldi?
- Si , Rinaldi era diventato fondamentale per noi dopo un duro lavoro, fatto anche di scambi di opinioni e scontri per fargli capire cosa volevo da lui in campo e fuori al fine di crescere insieme. Sotto questo aspetto ho trovato un ragazzo eccezionale che ha capito e si è messo subito a disposizione, con umiltà si è calato subito nella dimensione , non facile per un calciatore di trent'anni, diventando determinante per il nostro gioco. Ha avuto una crescita esponenziale sotto l'aspetto della qualità. È stato un peccato perderlo in un momento cruciale del campionato ma lui aveva bisogno di garanzie che la dirigenza non era in grado di assicurargli e che ha trovato altrove.
- Se non ci fosse stata l'offerta da Malta avrebbe lasciato lo stesso?
- Sicuramente, l'offerta di Malta era una cosa che già sapevo ma che avrei dovuto affrontare a fine stagione. Tutto è capitato in un periodo dove l'Hamrun aveva esonerato l'allenatore e io avevo già deciso di lasciare e mi hanno chiamato prima. È sembrata una fuga ma non lo era, i ragazzi lo sanno. Dopo la partita con il Gragnano facemmo una riunione dove decidemmo tutti insieme di andare dal presidente e mettere un out out poichè avevamo bisogno di certezze per quanto riguarda le spettanze. Non abbiamo avuto le garanzie che aspettavamo ma i ragazzi hanno preferito non fare quello che si era deciso ma li capisco anche. Avevano voglia di continuare, soprattutto il capitano Mario Follera e Paolo Sardo che sono due ragazzi straordinari che hanno la maglia granata cucita sulla pelle e ci tenevano a portare avanti il progetto nonostante le promesse non mantenute. Si sono stretti attorno alla squadra creando un gruppo eccezionale, una vera e propria famiglia. Era una squadra che aveva una maturità e una determinazione unica e anche le partite difficili come contro l'Afragolese le affrontava sempre a testa alta.
- Il suo staff è stato fondamentale per il suo campionato, anche quando lei è andato via il suo vice, Giovanni Iodice, ha fatto un buon lavoro.
- Futuro ancora a Malta?
- Chi le è stato più vicino nel periodo a Pozzuoli?
- Sicuramente Michele D'Auria. L'ho conosciuto il primo giorno che ho messo piede al Conte ed è venuto lì con la massima disponibilità e cortesia. Era disponibile su qualsiasi problematica che potevo avere, dalla ricerca di un ristorante o di un albergo per dormire alla sistemazione per Volpini. Il suo appoggio è stato fondamentale e lo ringrazio tantissimo. È una persona di grande spessore umano. Anche con il direttore Cavaliere mi sono trovato molto bene, grande conoscitore della materia, grande conoscitore di calcio, grande personalità e capacità nel gestire delle situazioni. È stato molto bravo a tenere compatta la squadra soprattutto nei momenti difficili. È stata una piacevole scoperta. Poi due parole per la piazza, a Pozzuoli mi hanno fatto sentire l'allenatore migliore del mondo, la città mi ha cullato, mi sono sentito grande, sono sensazioni che non dimenticherò mai. Non ti nascondo che sogno di ritornare ad allenare a Pozzuoli, magari in qualche serie importante. Ringrazio il Capitano Mario Follera, che è stato un grande condottiero, è stato un collante fondamentale tra squadra e tifoseria che ha aiutato moltossimo a gestire alcune problematiche. Cosi come ringrazio tutta la squadra fatta da veri uomini. Sono stato male quando sono andato via. Ciaramella e la Puteolana hanno qualcosa in sospeso.