APPUNTAMENTO CON LA STORIA: VINCENZO MARINO
INTERVISTA ESCLUSIVA A VINCENZO MARINO
Ex calciatore granata, Alla Puteolana da calciatore nella stagione 88/89 e 91/92 in C2 e nel 89/90 in C1 e da Allenatore per 9 giornate nella stagione 2002/03 in C2. Una grande carriera da calciatore con 2 presenze in A con il Napoli ed oltre 60 presenze in B con squadre del calibro di Lecce, Catania e Cagliari
VINCENZO MARINO: "POZZUOLI E' STATA UNA PARENTESI MOLTO BELLA PER ME, MI FACEVANO SENTIRE IMPORTANTE"
- Il momento più bello vissuto nelle due stagioni a Pozzuoli?
- Pozzuoli è stata una parentesi molto bella per me, peccato che come piazza ha sempre sofferto la mancanza di una società solida. Questo è un grande dispiacere per chi come me ci ha vissuto bei momenti . Io sono stato due anni da calciatore, poi ci sono ritornato da allenatore. Purtroppo con una situazione catastrofica dove non c'erano i presupposti, Cesarano aveva mollato. Questo succede quando ci si fa prendere dal cuore. I momenti sicuramente più belli sono la promozione in C1 nel 1988/89 dove la squadra era talmente forte rispetto alle altre che è stata una cavalcata trionfale, abbiamo vinto il campionato due mesi prima della fine del campionato. E l'altro momento bello è stata la salvezza nello spareggio di Cosenza contro il Brindisi, fu una partita stupenda da parte nostra dopo un anno con tante problematiche. Quella salvezza è stata come un vittoria.
- In quella stagione ha segnato una sola volta?
- Si fu un gol al Siracusa su punizione dal limite all'incrocio dei pali , veramente un bel gol. Quando la palla va in porta al di là della bellezza del gol è sempre una gioia particolare.
- Il compagno di squadra che più ti ha impressionato e quello con cui hai più legato?
- Sicuramente Lorenzo Battaglia mi ha molto impressionato, tecnicamente era molto forte. Anche se a Pozzuoli sono passati molti giocatori forti, la serie C1 di quegli anni era di alto livello. Ma il giocatore con cui ho più legato è stato Stefano Sacco, eravamo sempre insieme e ancora adesso siamo in contatto, ci vediamo e siamo buoni amici, abbiamo un legame molto forte.
- allenatore e presidente?
- Sia con Canè che con Orazi mi sono trovato bene, erano allenatori molto preparati e due persone perbene. Canè tra l'altro lo avevo avuto già nelle giovanili del Napoli. Ci allenavamo bene anche perchè come preparatore atletico avevamo Ventrone che cominciava ad affacciarsi nel mondo del calcio e sappiamo poi che carriera ha avuto. Il presidente Morra Greco era la nostra croce e delizia, un personaggio un po' folcloristico, nel senso che era di una simpatia incredibile ma nello stesso tempo ci faceva molto penare ed arrabbiare. Le ragioni erano dovute sempre a ritardi sugli stipendi. Ma dopo trent'anni anche quelle arrabbiature le ricordo con un sorriso perché poi si rimetteva tutto a posto. Era una persona perbene, lo ricordo con molto affetto.
- Vissuto in città?
- Il primo anno vivevo ad Arco Felice , il secondo anno a Lucrino. Era bello girare in città anche se non amavo uscire molto, vivevo il quotidiano accompagnando i figli a scuola e andavo a fare la spesa con mia moglie. In giro la gente mi riconosceva come calciatore e mi facevano sentire importante. Questo mi faceva estremamente piacere. Erano tutti molto cordiali.
- Aneddoto
- La domenica era usanza uscire con i compagni di squadra e le mogli per fare gruppo. Per noi era importante, ci tenevamo molto ad essere uniti anche fuori dal campo.